L'Intelligenza Artificiale nel settore sanitario: opinioni contrapposte tra gli esperti

19 giugno 2024
  Le posizioni degli esperti sull'intelligenza artificiale (IA) sono varie e divisive. La possibilità che questa tecnologia possa sostituire l'essere umano genera molte discussioni, soprattutto in ambito sanitario. Per la Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST), l'IA rappresenta un “aiuto concreto nella diagnosi”. Al contrario, la Società Italiana di Psichiatria (SIP) ritiene che gli algoritmi siano “ancora poco affidabili e potenzialmente pericolosi”. Tuttavia, al di là delle preoccupazioni, è importante comprendere dove l'IA può essere utile, soprattutto in compiti ripetitivi, pericolosi o complessi per l'essere umano. Vediamo i motivi delle differenti percezioni. Secondo gli esperti della SIP, gli algoritmi dell'IA presentano ancora troppi difetti che li rendono inaffidabili. Esistono anche preoccupazioni riguardo alla protezione dei dati sensibili e alla responsabilità in caso di errore. "C'è un crescente interesse nel settore della salute mentale, dove sono stati sviluppati e studiati numerosi algoritmi," spiega la presidente della SIP, Liliana Dell'Osso. "È facile lasciarsi trascinare dall'entusiasmo, ma c'è ancora molta strada da fare prima che queste tecnologie possano dare un contributo significativo nella pratica clinica". Una ricerca pubblicata sull'Italian Journal of Psychiatry e condotta da Antonio Vita, vicepresidente della SIP, ha esaminato tre tipi di algoritmi: il Natural Language Processing (NLP), che aiuta i computer a interpretare e manipolare il linguaggio umano; il machine learning, che utilizza dati e algoritmi affinché le macchine imparino; e il deep learning, che impiega reti neurali progettate per imitare il cervello umano. "Per funzionare in modo ottimale, l'IA richiede una grande quantità di dati," spiega Vita, "da parametri neurobiologici a registrazioni audio-video fino a database nazionali. Le banche dati utilizzate non sono state create appositamente per questo scopo; dunque, potrebbero esserci carenze che riducono l'affidabilità dell'IA". Leggi l'articolo completo su Doctor33

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