Bristol Myers Squibb acquisisce Orbital Therapeutics per 1,5 miliardi di dollari e punta sulle Car-T in vivo

Bristol Myers Squibb ha annunciato l’acquisizione di Orbital Therapeutics, biotech statunitense specializzata in immunoterapie a RNA, per un controvalore di 1,5 miliardi di dollari in contanti. L’operazione consente a BMS di rafforzare ulteriormente la propria presenza nelle terapie cellulari, integrando una piattaforma di tecnologie in vivo basate su RNA circolare e lipid nanoparticles (LNP).
Al centro dell’interesse c’è OTX-201, candidato sperimentale di nuova generazione progettato per riprogrammare direttamente in vivo le cellule del paziente, aggirando i complessi processi di manipolazione ex vivo tipici delle attuali Car-T. Il farmaco, mirato all’antigene CD19, è in fase di sviluppo per il trattamento delle malattie autoimmuni, con un potenziale profilo best-in-class.
“Questa acquisizione rafforza la nostra solida piattaforma di ricerca sulle terapie cellulari e offre l’opportunità di sviluppare un trattamento progettato per eliminare le cellule B autoreattive e ripristinare il sistema immunitario” ha spiegato Robert Plenge, vicepresidente esecutivo e Chief Research Officer di BMS.
Oltre al programma clinico principale, quindi, BMS acquisirà la piattaforma proprietaria di Orbital, che combina:
RNA circolare e lineare ingegnerizzato
Lipid nanoparticles mirate per la delivery
Progettazione guidata da intelligenza artificiale
Un’infrastruttura pensata per generare terapie RNA durature, programmabili e adattabili a diverse patologie e tessuti.
“La piattaforma è pensata per una nuova generazione di farmaci a Rna che offrano ai pazienti trattamenti più semplici, sicuri e accessibili rispetto alle terapie complesse attuali” ha commentato Ron Philip, CEO di Orbital
Secondo Lynelle B. Hoch, presidente della Cell Therapy Organization di BMS, l’integrazione di Orbital consentirà di rendere le terapie Car-T più efficienti e accessibili a un maggior numero di pazienti: “Come leader nelle terapie cellulari, siamo in una posizione unica per valutare diversi approcci di piattaforma volti a indurre il reset immunitario nelle malattie autoimmuni e continuare a ottimizzare la tecnologia in vivo nello sviluppo clinico”.