28 dicembre 2023
Un'indagine condotta dall’agenzia Toluna, che si occupa di digital market research, su un campione di 1000 rispondenti online ha esplorato l'impatto degli influencer nel settore della salute, con particolare attenzione all'osservazione dell'influencer più o meno noti che promuovono il farmaco Ozempic, noto trattamento antidiabetico a base di semaglutide, spesso enfatizzandone le presunte proprietà dimagranti.
La ricerca ha coinvolto una community online di 30 follower di almeno un influencer nel campo della salute per l'analisi qualitativa. Emergono dati significativi: il 66% degli intervistati riconosce il ruolo degli esperti del settore, come psicologi, personal trainer, dietologi o nutrizionisti, come figure più credibili nel parlare di salute sui social.
Le macroaree più seguite includono alimentazione (40%), salute fisica (38%), salute mentale (28%), cura degli animali domestici (21%) e dei bambini (14%). Tuttavia, non emerge una figura unica riconosciuta come adatta a parlare di salute sui social.
L'indagine evidenzia che oltre la metà dei partecipanti percepisce la promozione di prodotti da parte degli influencer come un consiglio amichevole. Il 46% dichiara di fidarsi di ciò che gli influencer sponsorizzano perché testato da loro in prima persona.
Inoltre, almeno un terzo di chi segue pharmainfluencer ha dichiarato di aver acquistato prodotti suggeriti. Gli integratori alimentari, i prodotti per la cura personale, l'esercizio fisico e l'alimentazione animale, oltre a quelli legati alla gestione di sonno, ansia e stress, sono tra i più scelti.
La percezione dei pharmainfluencer rispetto al personale medico è interessante: in alcuni campi, gli influencer vengono considerati altrettanto competenti, se non superiori. Chi ha effettuato acquisti dietro consiglio di influencer ritiene che siano particolarmente adatti per consigli veloci (53%), facili (58%) e pratici (61%).
Nonostante la percezione favorevole, emergono anche preoccupazioni. I consumatori esprimono dubbi sulle reali competenze degli influencer e temono che la prospettiva di guadagno possa mettere in secondo piano la salute dei follower. Il 71% dei rispondenti sente il bisogno di verificare le informazioni diffuse dai pharmainfluencer, dimostrando un atteggiamento proattivo e selettivo.
Infine, la maggioranza degli intervistati (quasi 8 su 10) ritiene che parlare di salute sui social debba essere oggetto di regolamentazione e permesso solo a chi possiede certificazioni professionali, sottolineando la necessità di maggiori controlli e trasparenza nel settore.
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