Job In Pharma Summit 2025: leadership strategica e innovazione per governare il futuro del Life Science

04 aprile 2025

Si è conclusa con successo la terza edizione del Job In Pharma Summit 2025, tenutasi presso il Centro Studi Americani di Roma. L’evento, patrocinato da Assobiotec, Assosalute, ConfindustriaDM, Egualia e Farmindustria, con la Fondazione Telethon come Charity Partner, ha riunito esperti e top manager del settore Life Science per affrontare le sfide emergenti e individuare strategie innovative per il futuro dell’industria farmaceutica.

I temi chiave dell’edizione 2025

Durante l’evento, workshop, tavole rotonde e momenti di networking hanno permesso ai partecipanti di confrontarsi su best practice e strategie per la crescita sostenibile del settore. Tra gli argomenti più rilevanti emersi:

• La leadership inclusiva ed etica come motore dell’innovazione;

• L’impatto dell’intelligenza artificiale e della digitalizzazione sulla gestione delle aziende;

• Il ruolo della sostenibilità nelle strategie di crescita delle imprese farmaceutiche;

• Il cambiamento del contesto normativo e il suo impatto sull’industria healthcare.

Un Summit che traccia il futuro dell’industria farmaceutica

Il Job In Pharma Summit 2025 si è confermato come un appuntamento di riferimento per il settore, non solo come momento di confronto, ma anche come occasione di crescita per i leader del futuro. L’evento ha aperto un ciclo di percorsi dedicati ai manager che desiderano integrare crescita economica, progresso tecnologico e impatto sociale nelle loro strategie aziendali.

L’incontro è stato un punto di riferimento per idee e strategie volte ad affrontare le profonde trasformazioni che stanno ridisegnando il settore sanitario e l’innovazione. L’intelligenza artificiale, la digitalizzazione e le nuove terapie stanno rivoluzionando il concetto di cura e l’accesso ai trattamenti. Le aziende non possono semplicemente adattarsi a questi cambiamenti: devono guidarli, investendo in tecnologie avanzate, formazione continua e benessere delle proprie risorse, con un approccio etico e sostenibile.

Questo evento ha riunito leader e decision maker con un obiettivo comune: ripensare le politiche sanitarie, migliorare l’accesso alle cure e valorizzare il talento. Il futuro della sanità si costruisce integrando scienza, tecnologia e persone per creare un sistema più efficace ed inclusivo.

Ludovico Baldessin, CEO di Edra S.p.A., ha aperto i lavori del Summit sottolineando che: “Ci sono trasformazioni sociali importantissime, una tecnologia sempre più pervasiva e innovazioni spaventosamente esponenziali. Questi cambiamenti, nel life science, si sposano con potenti fattori di trasformazione: basti pensare ai dati, all’intelligenza artificiale e a una visione del valore che sta permeando sempre di più l’intero contesto. Queste trasformazioni ci stanno portando a un nuovo modo di guardare al life science.”

I saluti istituzionali sono stati affidati a Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria, Stefano Collatina, Presidente di Egualia, Marica Nobile, Direttrice di Assobiotec, e Giuseppina Petrarca, Vicedirettore di ConfindustriaDM.

Dai loro interventi è emerso il quadro di un settore della salute e dell’innovazione in profonda trasformazione, trainato dai progressi tecnologici, dall’intelligenza artificiale e dalle nuove frontiere terapeutiche. Come ha segnalato Stefano Collatina, tuttavia, questi cambiamenti non si limitano alla sfera clinica, ma hanno un impatto significativo anche sui sistemi sanitari, sull’economia e sulla società nel suo complesso.

Le aziende del settore, più che adeguarsi alle evoluzioni in corso, devono farsi promotrici del cambiamento, investendo in nuove competenze, formazione e innovazione. Marcello Cattani ha sottolineato l’importanza di una governance improntata a criteri di etica e sostenibilità, affinché il progresso tecnologico si traduca in benefici concreti per i pazienti.

Tra i temi centrali emersi vi sono il valore dell’innovazione e la necessità di trasformare la ricerca in soluzioni accessibili e sostenibili. Il sistema sanitario e industriale deve superare la frammentazione, rafforzando la collaborazione tra imprese, istituzioni e comunità scientifica, così da garantire che le nuove tecnologie vengano effettivamente integrate nei percorsi di cura.

Un altro aspetto chiave, evidenziato da Marica Nobile, riguarda il ruolo del capitale umano. In un contesto di competizione globale sempre più basata sulle competenze, è imprescindibile investire nella formazione e nell’attrazione di talenti qualificati. Se oggi l’attenzione è spesso focalizzata sulle tensioni commerciali e sui dazi, la vera priorità strategica per il futuro è assicurare all’Europa le risorse e le capacità necessarie per sviluppare autonomamente le tecnologie sanitarie del domani.

Inoltre, è stata sottolineata la crescente convergenza tra biotecnologie, industria farmaceutica e dispositivi medici, un fenomeno che sta aprendo la strada a soluzioni integrate e rivoluzionarie per la qualità della vita. Tuttavia, questo progresso richiede anche nuove forme di regolamentazione, soprattutto in merito all’intelligenza artificiale applicata alla salute e alla sicurezza strategica del sistema sanitario.

Per affrontare queste sfide, è necessario puntare sulla sinergia tra scienza, tecnologia e persone, attraverso politiche lungimiranti e investimenti mirati. Solo con un approccio collaborativo e interdisciplinare, ha evidenziato Giuseppina Petrarca, sarà possibile costruire un futuro in cui l’innovazione sia non solo un motore di sviluppo, ma un reale strumento di accessibilità ed equità nel settore della salute.

Elisabetta Bramani, Country Manager Immunology di Regeneron, Davide Siro Campari, General Manager di Fujifilm Italia, e Joao Carelli, GM & AD di Jazz, hanno sottolineato l’importanza di mettere l’individuo al centro, in un contesto di continuo cambiamento tecnologico.

A tal proposito, Davide Siro Campari ha affermato: “Fujifilm è un esempio di continua evoluzione, passando dalla leadership nella fotografia al settore healthcare, senza mai trascurare il benessere dei collaboratori. Le sue iniziative a supporto della salute mentale e dell’inclusione dimostrano l’impegno verso un cambiamento che tocca anche la cultura aziendale. L’innovazione riguarda non solo l’offerta, ma anche l’organizzazione e le persone, influenzando il modo di lavorare e crescere. Stiamo attraversando un periodo di cambiamento culturale e sociale, accentuato dalla pandemia. Oggi, ci troviamo di fronte a una sfida: da un lato, professionisti esperti che faticano con la transizione digitale; dall’altro, giovani esperti di tecnologia ma spesso difficili da integrare nelle strutture aziendali tradizionali. La richiesta di maggiore flessibilità e equilibrio tra vita lavorativa e privata sta diventando una priorità per le nuove generazioni, spesso più importante della retribuzione. Per affrontare questa evoluzione, è essenziale ripensare la cultura aziendale, adottando modelli di lavoro più flessibili e inclusivi. Bisogna cercare di cambiare piano la nostra cultura e cercare di mettere in atto azioni che vadano verso il cambiamento dei paradigmi del lavoro”

Anche Giuseppe Celiberti, General Manager di IBSA, ha evidenziato l'importanza dell’individuo nei processi di innovazione. Ha sottolineato che l'innovazione deve ottimizzare non solo i processi industriali, ma tutti i processi aziendali, sfruttando la tecnologia come un fattore cruciale. Inoltre, ha parlato delle sfide legate alla sostenibilità, tipiche di un’azienda che si ispira alla visione di un imprenditore, il quale sente la responsabilità di restituire molto al territorio. “Per perseguire questi obiettivi, è fondamentale mettere le persone al centro, creando un ambiente di lavoro positivo. La nuova sede italiana di IBSA, infatti, rappresenta un esempio di controtendenza rispetto alle logiche dello smart working, apprezzata soprattutto dai giovani, che hanno accolto con entusiasmo la possibilità di lavorare in team in un ambiente stimolante e collaborativo” ha affermato Celiberti.

Federico Chinni, Managing Director di UCB, ha sottolineato l'importanza di governare il futuro, bilanciando il breve e il medio periodo. Per quanto riguarda quest'ultimo, è fondamentale “essere collegati con l'esterno: senza un confronto con l'esterno, non c'è innovazione. Troppo spesso ci concentriamo su ciò che abbiamo fatto, cercando di migliorarci, ma questo non è innovazione. L'innovazione vera si costruisce con un approccio "future-back", come lo chiamano gli americani. Quando parliamo di futuro, non dovremmo pensarlo al singolare come qualcosa di inevitabile, ma al plurale, riconoscendo che esistono diverse opzioni. Una volta scelto il futuro al quale vogliamo appartenere, dobbiamo guardare indietro e costruire il percorso per arrivarci”.

Sull’importanza della missione da perseguire attraverso l’innovazione, sono intervenute Ilaria Villa , Direttore Generale di Fondazione Telethon, che ha spiegato come la Fondazione stia evolvendo per diventare un modello di pharma no-profit, e Tiziana Mele, General Manager di Lundbeck, che ha raccontato la storia dell’azienda e come essa abbia contribuito a trasformare la ricerca nelle neuroscienze.

Durante la giornata, anche il cambiamento del contesto normativo e del suo impatto sull'industria healthcare ha assunto un ruolo di rilevanza. Massimo Compagnino, Partner dello Studio Lupi e Associati, ha sottolineato le difficoltà del settore, in cui manca una normativa chiara. Ha dichiarato: "Stiamo parlando di un ambito che non è ancora normato, lo stesso vale per le intelligenze artificiali. Tutte le aziende stanno portando avanti progetti in questo campo, ma in Italia non c'è una normativa preesistente. C'è un disegno di legge che riguarda l'intelligenza artificiale, ma le aziende stanno lavorando senza un quadro normativo definito. Un disegno di legge, non ancora approvato, sta valutando principi molto generali."

Smart working, innovazioni aziendali e competenze digitali sono stati al centro dell'intervento di Alberto Mulas, HRD di TAKEDA, Lucia Quagliano, HR Director di Chiesi Italia, Annibale Baldari, Executive HRD Transformation and Strategic Operations di Eli Lilly Italia, Rosanna Stissi, HR Director di Alexion Italy, Fedora Gasperini, HRD, Bristol Myers Squibb e Alessandro Spadaro, HRD di PFIZER.

Durante l’evento è stato presentato lo studio di KeyPartners sul mondo delle CDMO (Contract Development and Manufacturing Organization). La società, specializzata in executive search, non si limita alla selezione, ma dedica particolare attenzione all’analisi di fenomeni come i gap di competenze, le scelte di carriera dei top manager e l’evoluzione delle governance e delle leadership aziendali. In questo contesto, l'azienda conduce ricerche e studi specifici. Andrea Mantero e Leonardo Frezza, Partner di KeyPartners, hanno presentato il loro studio, condividendo importanti osservazioni.

Andrea Mantero ha affermato: "La verità è che non possediamo risposte definitive, poiché non sappiamo tutto. Quello che spiego sempre ai candidati e agli interlocutori aziendali è che il nostro ruolo non è solo quello di cercare risposte, ma di essere uno strumento che aiuta le aziende a prendere decisioni ponderate, soprattutto quando parliamo con gli individui. Il nostro lavoro viene affrontato con un forte senso di responsabilità, consapevoli dell’impatto che le nostre parole e decisioni possono avere. A volte, una parola detta in un certo modo può influenzare notevolmente l’orientamento delle decisioni."

Leonardo Frezza ha, poi, sottolineato: "Il report sul CDMO evidenzia come, pur operando nel settore healthcare, ci stiamo concentrando anche su settori emergenti come il CDMO, che è ormai diventato un’industria a sé stante. Le aziende tendono a specializzarsi in vari ambiti, come il consumer healthcare, il manifatturiero e l'industria in generale. Il CDMO ha acquisito una rilevanza tale da coinvolgere sia aziende private che multinazionali, con competenze enormi in questo settore. Noi stiamo lavorando con alcune di queste società per identificare le problematiche legate al management e alla leadership. Il contesto del manufacturing si è oggi espanso e diversificato."

Antonio Gaudioso, Strategic Advisor di Edra S.p.A., ha presentato le politiche in un contesto globale in continua evoluzione, evidenziando che la soluzione ai problemi di ordine nel settore sanitario passa attraverso un cambio di paradigma. Come ha sottolineato, "risposte frammentarie offrono solo un sollievo temporaneo senza risolvere le questioni fondamentali". Gaudioso ha richiamato l'attenzione sulla straordinaria convergenza tra innovazione farmaceutica e tecnologia medica, affermando che oggi esistono terapie avanzate che necessitano di test all'avanguardia per essere somministrate e che potrebbero trasformare radicalmente la vita dei pazienti. “Il vero obiettivo deve essere quello di lavorare insieme – imprese, istituzioni e stakeholder – per ripensare l'intero sistema di accesso e somministrazione delle cure. Sebbene non si sia ancora raggiunto un livello sufficiente di integrazione, è fondamentale iniziare a costruire un dialogo aperto tra cittadini, comunità scientifica, società civile, politica e industria”. Gaudioso ha inoltre sottolineato l'importanza della collaborazione tra le imprese su temi di interesse comune, affermando che "l'interesse generale deve venire prima di quello particolare. La vera sfida è aggiornare i livelli essenziali di assistenza e costruire un modello che permetta di gestire questa complessità attraverso strumenti di collaborazione. L'unico modo per tutelare un interesse particolare è non perdere mai di vista l'interesse collettivo”.

L’entusiasmo e l’ampia partecipazione registrata dimostrano quanto sia cruciale il dibattito su questi temi per il futuro del settore. L’appuntamento è dunque rinnovato per la prossima edizione, con l’obiettivo di continuare a costruire un’industria sempre più innovativa, resiliente e sostenibile.


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