
Elias Khalil, presidente e amministratore delegato dell’Italy Hub di Lilly (che comprende Italia, Centro-Est Europa e Israele), è stato nominato presidente dell’Italian American Pharmaceutical Group (IAPG), il sodalizio che riunisce 15 aziende farmaceutiche italiane a capitale americano e che opera all'interno di Farmindustria. Khalil diventa così il dodicesimo presidente nella storia dell’associazione.
"È un onore – ha dichiarato Khalil – guidare questo prestigioso gruppo di aziende, che contribuiscono in modo significativo all’innovazione terapeutica in Italia attraverso la ricerca, ma anche alla crescita economica e occupazionale del Paese con investimenti nello sviluppo e nella produzione. In linea con Farmindustria, ci impegneremo affinché le istituzioni eliminino progressivamente il payback, uno strumento che riteniamo non più sostenibile e che potrebbe ridurre l’attrattività dell’Italia per l’innovazione e gli investimenti esteri. Inoltre, continueremo a supportare il lavoro di AIFA per accelerare l’accesso alle cure e valorizzare le terapie innovative attraverso l’approccio HTA".
Khalil, nato e cresciuto in Libano, si è trasferito negli Stati Uniti nel 2003 e ha maturato un'importante esperienza nel settore farmaceutico. Entrato in Eli Lilly nel 2008, ha ricoperto diversi ruoli di leadership nella Business Unit Internazionale e in Lilly USA, oltre a posizioni chiave nelle vendite e nel marketing. Dal 2021 al 2024 è stato vicepresidente della Business Unit Neuroscienze di Lilly negli Stati Uniti.
Le 15 aziende che compongono IAPG impiegano attualmente 14.000 dipendenti qualificati in Italia, rappresentando il 30% del fatturato totale del settore farmaceutico italiano. Negli ultimi cinque anni, queste aziende hanno investito oltre 2,4 miliardi di euro in ricerca e sviluppo e produzione nel Paese. L'Italia è il secondo Paese dell'Unione Europea per occupazione nel settore farmaceutico per le aziende statunitensi, dopo la Germania. Il comparto farmaceutico italiano è inoltre tra i primi tre settori di maggiore interesse per gli investitori americani in termini di valore aggiunto.
A livello economico, il gruppo registra vendite ex-factory per 6,6 miliardi di euro (pari al 31% dell’industria farmaceutica italiana) e un export che raggiunge gli 8 miliardi di euro.