Donne e STEM in Italia: una realtà in crescita, tra inclusione e sostenibilità

11 febbraio 2025

In Italia, le donne che lavorano nei settori STEM (Scienza, Tecnologia, Arte, Ingegneria e Matematica) sono oggi 400mila, pari al 34% del totale degli occupati in questi ambiti, tradizionalmente considerati maschili. Un pregiudizio ormai superato, che richiede un cambio di prospettiva e un maggiore impegno nell’inclusione.

Tra le realtà che promuovono attivamente questa trasformazione c’è la Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica (SIRM), che non si limita a teorizzare l’importanza della parità di genere, ma la rende una missione concreta. A confermarlo è la presidente Nicoletta Gandolfo, che in occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, celebrata oggi 11 febbraio, ha partecipato a un convegno organizzato insieme alla Fondazione Bracco presso la Camera di Commercio di Roma. L’evento ha visto il confronto di esperti del settore, in larga parte donne, sul tema della sostenibilità in radiologia, affrontata attraverso ricerca, innovazione e responsabilità professionale. Tra i partecipanti, anche il ministro della Salute Orazio Schillaci.

"L’Italia ha storicamente incoraggiato poco le donne a intraprendere studi e carriere scientifiche, probabilmente a causa di retaggi culturali – spiega Gandolfo –. Tuttavia, negli ultimi anni, la nostra presenza in questi ambiti sta crescendo, anche in ruoli di vertice. Questo dimostra quanto sia fondamentale un punto di vista diversificato per innovare il linguaggio e l’approccio scientifico. In particolare, la radiologia sta diventando sempre più femminile, con numerose donne che ricoprono incarichi come medici nucleari, radiologi e fisici sanitari".

Per abbattere gli stereotipi e promuovere una maggiore equità nel settore, la Commissione DEI (Diversità, Equità e Inclusione) della SIRM ha organizzato questa giornata di confronto, in cui le professioniste hanno raccontato la loro esperienza. "L’impegno delle donne si lega a una visione più sostenibile della sanità, secondo il principio One Health, che integra inclusione e rispetto delle risorse – sottolinea Gandolfo –. Le risorse sono limitate e preziose, per questo dobbiamo gestirle con attenzione, garantendo a tutti il massimo livello di cura".

Un aspetto centrale è anche la corretta comunicazione: "Dobbiamo informare con chiarezza sulla pertinenza degli esami diagnostici, spiegando quali siano davvero necessari. I macchinari hanno consumi elevati e le risorse non sono infinite, quindi serve un uso responsabile delle tecnologie", conclude Gandolfo.


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