Carenza di farmacisti: i sindacati denunciano stipendi troppo bassi e condizioni di lavoro insostenibili

29 aprile 2025

La mancanza di farmacisti nelle farmacie di comunità non è solo legata a una carenza di professionisti sul mercato del lavoro, ma anche alla crescente riluttanza ad accettare condizioni lavorative pesanti a fronte di stipendi ritenuti insufficienti. Lo afferma la Filcams Cgil, che nel contesto del rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) chiede un aumento salariale di 360 euro lordi per riconoscere il ruolo strategico dei farmacisti nella sanità territoriale e contrastare il progressivo calo di attrattività della professione.

In Veneto, secondo i dati raccolti dagli ordini provinciali, mancano all'appello circa 500 farmacisti ogni anno. Il fenomeno si traduce in turni di lavoro prolungati, copertura di domeniche e festivi, carichi crescenti e mansioni sempre più articolate, come la gestione di test diagnostici e screening clinici. Tuttavia, per un neoassunto lo stipendio medio si attesta attorno ai 1.500 euro netti al mese.

"La verità è che i farmacisti non sono più disposti ad accettare condizioni lavorative sempre più gravose senza un’adeguata retribuzione", denuncia Marquidas Moccia, segretaria generale Filcams Cgil. "In molte farmacie si chiede loro di firmare referti diagnostici senza una formazione adeguata o una copertura legale: una situazione inaccettabile che alimenta stress, dimissioni e disaffezione alla professione".

Al tavolo delle trattative, i sindacati chiedono un adeguamento salariale che tenga conto della perdita del potere d’acquisto, dell’evoluzione delle competenze richieste e dell’andamento degli altri rinnovi contrattuali. Tuttavia, Federfarma avrebbe finora proposto un incremento di soli 120 euro, una cifra giudicata insufficiente.

"Se il mondo delle farmacie è cambiato, devono cambiare anche le condizioni economiche e normative per chi ci lavora ogni giorno", conclude Moccia. "I farmacisti non sono una specie in via di estinzione, ma sono a rischio. Serve dignità, rispetto e una retribuzione adeguata al valore che rappresentano per il sistema sanitario".


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